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Il badile senza pila..... |
Voto: 9 |
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Ho salito la splendida schiena del Badile nel 1989, dopo esserne rimasto stregato durante una visita a Soglio.
Siamo partiti da Sasc Fourà alle 4 del mattino, al buio, contando su una sola pila frontale che non illuminava granchè ed impiegando per questo motivo più di due ore per raggiungere l'attacco.
La salita è stata un' esperienza indimenticabile, non difficile, ma estenuante per la lunghezza e per il timore dei cumuli che spesso tendono ad addensarsi sula catena di confine, come spade di damocle pronte a colpire.
Sinceramente non capisco come possa esser percorsa in 4 ore (vedi alcune guide) se non procedendo di conserva (cosa che non abbiamo mai fatto e che non consiglio a nessuno di fare).
Tenete presente che, se non si parte per primi, bisogna poi fare i conti con le discese in doppia delle cordate che precedono, non sempre corrette e non sempre discoste dal percorso di salita, alle quali si aggiungono le cordate provenienti dalla Cassin.
Noi siamo arrivati a Bagni di Masino molto tardi, perchè abbiamo fatto la discesa dal rifugio Giannetti completamente al buio, privi di torcia e senza neppure il conforto della luna, rendendo "epica" un'avventura già di per sè intensa.
Io non conosco persone (guide e istruttori compresi) che non abbiano patito un po' la lunghezza di questa salita, che comunque non può non essere inclusa nei progetti di un arrampicatore classico.
A chi l'ha in programma raccomando allenamento, sicurezza e velocità nelle manovre di corda e nella sistemazione delle protezioni (anche se oggi le soste sono state in buona parte attrezzate, mi risulta) e, naturalmente.....una pila funzionante nello zaino!!!
Sarà una salita che non dimenticherete!!!
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Recensione
inserita da MASSIMO il 24/01/2001 |
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